Open Networks

Le Open Networks sono un pericolo o una opportunità?
Avete presente le reti WiFi aperte delle varie università, conferenze, etc ? Adesso se ne parla come un nuovo approccio per una maggiore fruibilità della rete (Internet) a scapito ovviamente della sicurezza. Queste, in parole povere, sono le "open networks".
Ma la sicurezza non è mai zero o uno. C'è sempre l'inevitabile compromesso con l'usabilità delle diverse soluzioni. Che poi, a pensarci bene, anche l'usabilità potrebbe essere inquadrata nel concetto più ampio di disponibilità dei sistemi e delle informazioni, ritornando sempre alla terna magica: Confidenzialità, Integrità e Disponibilità delle informazioni.
Quindi in grandi realtà dove gestire le utenze è sicuramente un onere, con le relative procedure di identificazione, autenticazione, autorizzazione e gestione della privacy del traffico, si sta considerando sempre più la possibilità di lasciare tutto aperto, gestendo solo la sicurezza dei propri apparati e permettendo la navigazione libera in rete.
I vantaggi?
- Massima usabilità dell'infrastruttura: nessuna procedura di registrazione per gli utenti e gestione delle utenze per i sistemisti;
- Gestione delle misure di sicurezza estremamente limitata: unica accortezza limitare il traffico (es: mediante port-filtering o packet-filtering) per limitare la banda utilizzata e rendere disponibile il servizio a tutti;
- Impossibilità nel tracciamento degli utenti (alias anonimato delle connessioni): non sapendo chi si connette non si ha l'obbligo di gestire in modo opportuno gli eventuali dati personali o sensibili che egli invierà sulla rete! Si è quindi nell'impossibilità di tracciare gli utenti connessi in quanto l'accesso è di fatto anonimo.
Svantaggi?
- La privacy degli utenti è demandata a loro: se un utente vuole essere sicuro che il suo traffico non sarà intercettato, deve fare attenzione ad utilizzare una connessione protetta: usare il caro HTTPS e niente POP in chiaro (ricordate l'articolo al WCC vero?).
Più che "open networks" mi sembrerebbe più opportuno chiamarle "smart networks". Smart per i gestori: "Vuoi la rete aperta? Ok, ma sono affari tuoi". Un esempio di "scaricabarile" non indifferente :-)
Del resto l'utente medio non sa nemmeno che con pochi e facili strumenti è veramente semplice intercettare il suo traffico Web. Devo ripetere ancora quali sono? Linux, Kismet, Wireshark.
Se volete approfondire l'argomento vi consiglio l'articolo che mi ha ispirato (oltre al post sul WiFi al WCC 2008).
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