Verifiche di integrità nei Restore
L'abbiamo detto fino alla noia: bisogna fare il backup dei dati. E poi abbiamo aggiunto una postilla indispensabile: bisogna poi fare i restore per verificare i backup!
Ma dopo i restore, come verificare i dati?
Oggi come oggi i dati di un comune utente che dovrebbero essere soggetti a backup sono nell'ordine dei GByte; solo le foto personali ed i video occupano una grande quantità di spazio. Verificare quindi che il backup abbia avuto successo non è certo impresa facile. Inoltre c'è da dire anche che il backup memorizza quello che trova su disco, non distinguendo quindi se i dati siano corrotti o meno. Nel nostro backup potremmo avere sì il dato, ma corrotto!
Ma allora è possibile verificare un restore di diversi GByte? Sì, ma il metodo è meramente statistico. A meno di non voler passare tre mesi ad aprire ogni file e controllare che tutti i dati siano integri! E comunque dobbiamo accettare il rischio introdotto dal fatto di gestire grandi quantità di dati: il rischio che qualcuno di essi sia stato archiviato in modo non integro.
Vi propongo quindi un decalogo di azioni per la verifica dei restore:
- Organizzazione dei dati: organizzare i dati in modo strutturato in modo da semplificare la fase di verifica;
- Ridimensionamento dei backup con eliminazione dei dati non necessari: minimizzando lo spazio occupato, minimizzeremo anche il tempo e lo sforzo profuso nel controllo di integrità dei dati;
- Minimizzazione dei dati archiviati in modo compresso: anche un solo bit corrotto e l'intero archivio compresso è perso; con i tagli dei supporti di massa disponibili oggigiorno, lo spazio non è più un problema, quindi eviterei compressioni inutili;
- Backup parziale di un sottoinsieme di dati "core": differenziare i backup con i dati più critici ed archiviarli su supporti ottici di buona qualità (DVD, CD, etc.); le chiavette USB non sono una buona scelta perché potrebbero smagnetizzarsi;
- Backup dei dati sia in locale che in remoto: differenziazione dei supporti di backup con delocalizzazione; in fase di verifica possiamo confrontare le stesse versioni presenti su backup in diverse locazioni;
- Versionamento dei backup: permettono di risalire a versioni precedenti e di recuperare dati non integri (anche se precedenti e non aggiornati all'ultima versione);
- Verifiche a campione dei dati ripristinati: eseguire delle verifiche a campione; verificare prima i file di grosse dimensioni, come video o file di macchine virtuali, poi foto, documenti, etc;
- Accettazione del rischio di perdita parziale dei dati: se abbiamo grandi quantità di dati, dobbiamo purtroppo accettare questo rischio e gestirlo nel migliore dei modi.
Ovviamente il tutto è frutto sia di pensieri che di (purtroppo) esperienza personale nella perdita di dati. Fortunatamente sempre recuperati!
Aggiungerei, se lo permette, di aggiornare i supporti dei backup. Se ieri si usavano le K7, oggi si usano i SAN, backup remoti, ecc.
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