Firma digitale falsificata: un attacco o una bufala?
- apro un file BMP che mi è stato inviato e non mi accorgo che il file è "polimorfo";
- lo visualizzo con un visualizzatore standard nel mio PC che, associando all'estensione del file un programma per la sua apertura, viene indotto a pensare che il formato sia BMP;
- decido che questo è il contenuto che voglio firmare e quindi creo una busta crittografica p7m inserendo la mia SmartCard e il mio PIN per la firma;
- la busta crittografica è stata creata con il nome: nomefile.bmp.p7m
- ...qualcuno cambia in modo malizioso il nome del file da "nome_file.bmp.p7m" in "nome_file.html.p7m";
- il notaio apre la busta crittografica p7m che, dopo aver verificato la firma, scrive su disco il file "nome_file.html";
- sempre il notaio apre il file con il suo visualizzatore di default che, ingannato dall'estensione, apre la parte HTML del file polimorfo, mostrandogli un documento diverso (magari con delle cifre completamente diverse).
Il problema è che quello che viene visualizzato non è mai "il file", inteso come sequenza di bit, ma una sua interpretazione da parte di un visualizzatore opportuno. Quest'ultimo potrebbe essere modificato maliziosamente e allora il problema si riproporrebbe, anche inserendo nel pacchetto p7m i metadati relativi al formato del file.
Perché invece non risolvere il problema della corretta visualizzazione chiedendo al CNIPA di certificare dei "visualizzatori" che verifichino prima di tutto che il contenuto del file sia un contenuto valido (struttura, corrispondenza con il nome del file, etc)?
Ma allora questa firma digitale ha molti problemi che con penna e carta non ci sono...ma siamo proprio sicuri?
Vediamo un esempio di contraffazione che sfrutta questa volta il multisecolare supporto cartaceo:
Cosa succede se firmo un documento cartaceo, scritto in modo tale che alcune righe siano visibili solo dopo un po' di tempo e altre righe siano invece scritte con l'inchiostro "simpatico"?
Dopo 2 ore che il documento è stato firmato, il documento cambierà la sua natura e la verifica della firma sarà su un contenuto diverso da quello originariamente firmato.
Il problema del documento polimorfo c'è anche sul documento cartaceo quindi!
Qualche link utile a chi volesse approfondire il discorso:
- Un estratto dell'articolo: http://www.unirc.it/firma/en/attack_en.html
- L'articolo su punto-informatico: http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2332971
- Lettera del Garante della Privacy: http://www.cnipa.gov.it/HTML/rs/Lettera%20FP_PANORAMA_firma%20digitale_25giu08.pdf
- Dibattito tra il prof. Buccafurri e il dott. Ruggeri sull'argomento: http://www.pubblicaamministrazione.net/infrastrutture-it/news/1001/firma-digitale-trovato-sistema-di-falsificazione.html
rilegendolo dopo tanto tempo tutto quello che posso pensare è che non hai capito un granchè della cosa....
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